TORRE DEL GRECO IL
KILLER DELLE POSTE VUOLE LO SCONTO
Il
killer delle Poste vuole lo sconto: rito abbreviato per Cristofaro
Gaglione
Il «giustiziere» delle Poste vuole lo sconto per il massacro della
direttrice della sede centrale di via Vittorio Veneto. A un mese dal
giudizio immediato invocato e ottenuto dal pm Emilio Prisco della
procura di Torre Annunziata, Cristofaro Gaglione - l’impiegato di 53
anni finito in manette con l’accusa di omicidio volontario,
rappresentato dall’avvocato Giancarlo Panariello - ha scelto la
strada del rito abbreviato, in modo da ottenere lo sconto di un
terzo della pena. Una decisione che adesso trascinerà il killer di
Anna Iozzino - la cinquantaseienne di Torre Annunziata, sposata e
madre di due figli - direttamente davanti al gup di Torre Annunziata
(la data resta da fissare) facendo così saltare l’appuntamento già
fissato per l’11 marzo alla corte d’assise di Napoli. Per i
familiari della vittima, dunque, non ci sarà il lungo calvario della
ricostruzione in aula del brutale delitto portato a termine il 30
luglio del 2012: il giudice per le udienze preliminari dovrà
stabilire la condanna di Cristofaro Gaglione esclusivamente sulla
base delle prove già raccolte dagli agenti del locale commissariato
di polizia guidato dal primo dirigente Paolo Esposito. Prove che in
ogni caso appaiono schiaccianti per l’ex portalettere di via
Ruggiero, a due passi dal parco nazionale del Vesuvio: il raid fu,
infatti, ripreso dalle telecamere a circuito interno dell’ufficio
postale che «immortalarono» Cristofaro Gaglione mentre - pistola in
pugno - faceva irruzione nella sala riunioni dove era in corso
l’abituale briefing di lavoro. Arrivato davanti alla direttrice Anna
Iozzino, l’impiegato si «vendicò» dell’ordine di servizio firmato 48
ore prima dalla donna aprendo il fuoco all’impazzata: la vittima fu
raggiunta da quattro colpi al volto, al petto e al torace. Inutile
il trasferimento d’urgenza all’ospedale Maresca, dove Anna Iozzino
fu sottoposta a un lungo e delicato intervento chirurgico: il cuore
della cinquantaseienne di Torre Annunziata si fermò dopo dodici ore
di agonia, in un lettino della sala rianimazione dell’ospedale
Cardarelli di Napoli. Il killer, intanto, era stato già catturato al
termine di una vera e propria caccia all’uomo su tutto il territorio
cittadino e non solo: Cristofaro Gaglione fu intercettato dagli
agenti di polizia sul cavalcavia di via Prota - al confine con Torre
Annunziata - e immediatamente bloccato. Durante il primo
interrogatorio davanti al pubblico ministero Emilio Prisco,
l’impiegato provò a giustificare il suo folle gesto come «un atto di
giustizia». Una «ribellione» a una serie di ordini di servizio che
il cinquantatreenne aveva interpretato come «veri e propri soprusi e
mortificazioni». Una convinzione che innescò il «corto circuito»
fatale alla direttrice dell’ufficio postale di via Vittorio Veneto.
Un déjà vu per il cinquantatreenne già finito a processo davanti al
giudice monocratico Emma Aufieri del tribunale di Torre del Greco
per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale dopo un’aggressione
ai vigili urbani che l’avevano fermato senza casco in sella al suo
scooter in località Sant’Antonio: un altolà che fece saltare i nervi
all’ex portalettere, denunciato per la violenta reazione nei
confronti degli uomini in divisa che stavano procedendo alla
contravvenzione e al sequestro del motoveicolo. Un precedente che ha
convinto il difensore dell’imputato a depositare durante i cinque
mesi trascorsi tra il massacro alle Poste e il via libera al
giudizio immediato per Cristofaro Gaglione, una perizia psichiatrica
per dimostrare lo stato di alterazione del proprio assistito al
momento del raid di sangue e - in generale - l’avversione del
cinquantatreenne nei confronti dei (presunti) soprusi nei suoi
confronti. Adesso, trascorsi i venti giorni utili per la richiesta
di riti alternativi, la scelta di essere giudicato con la formula
dell’abbreviato: una strada per cercare di evitare il carcere a vita
per un massacro costato la vita a una donna di 56 anni. di ALBERTO
DORTUCCI