02-05-2020
Ugl Mare. Il lavoro marittimo ignorato in Italia


L’allarme sul decurtamento dei salari dei marittimi, approfittando del COVID 19 , lanciato dall’ITF è lo specchio di ciò che sta accadendo in Italia. - A riprendere la preoccupante nota del Sindacato Internazionale dei lavoratori Marittimi è il Segretario Territoriale di Napoli della Ugl mare Almerico Romano – “ ma in Italia non è solo questo il problema, purtroppo” – prosegue il sindacalista - con l’emergenza dovuta alla Pandemia, sono emerse tutte le criticità di un lavoro ignorato dalle Istituzioni, infatti negli ultimi anni, abbiamo notato una tendenza ad uniformare il lavoro marittimo, ignorando la specificità del lavoro ad iniziare dall’assistenza sanitaria per finire alla previdenza. Questo atteggiamento ha portato a emanare leggi che non rivestono affatto l’esigenza del comparto marittimo , ultima in ordine di tempo il Decreto Legge “Cura Italia” che per un verso aiuta le famiglie dei lavoratori italiani e dall’altro butta fuori il 66% dei lavoratori del mare dalla misera, ma necessaria, assistenza economica degli ammortizzatori sociali. I diritti riconosciuti ai lavoratori di altri settori, per i marittimi sono conquiste ancora da concretizzarsi e le rimesse sono all’ordine del giorno. Le crisi di settore, da anni ,vengono riversate sui lavoratori ad iniziare da quelle energetiche e, notiamo che anche questa relativa al COVID -19 stia sortendo lo stesso effetto.
Lo specchio relativo al lavoro marittimo attuale non è stimabile neanche dagli addetti ai lavoro, sappiamo solo che migliaia di uomini e donne sono rinchiusi più che nelle loro abitazioni nelle loro difficoltà senza un ammortizzatore e senza una adeguata assistenza sociale.
Buona parte di tutte queste difficoltà è riconducibile alla mancanza di stabilizzazione dei lavoratori, nascono precari e vanno in pensione da precari. Non è possibile che su 40.000 addetti solo 1.000 godono del “privilegio” di stabilità lavorativa.
Ma – conclude Romano – la causa maggiore dei mali del comparto marittimo per intero , è la mancanza di competenza nel settore del mare, riconducibile ad un Dicastero sempre più “terrestre” e sempre meno “marittimo”……appena sarà finito una fase che ha visto i lavoratori in prima linea durante l’emergenza per garantire il trasporto, lo Stato ci dovrà far capire se sul settore del mare ci vuole scommettere o vuole rimettere…….e nell’ultima ipotesi dovrà spiegare alle famiglie dei lavoratori del mare ed a intere comunità, dislocate particolarmente nella nostra Regione, come fare per campare.
02 Maggio 2020

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