Fabrizio Monticelli (imat). incredibile continuano ad ignorare una categoria che sacrifica tutto per trasportare per mare ciò di cui abbiamo bisogno...
18-05-2020
Maurizio de Cesare

C’è un virus silente che mette a rischio la carriera dei marittimi italiani.
Ancora una volta si è deciso di non decidere. Il Comando Generale del Corpo
delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera non
ha preso in considerazione l’allarme lanciato negli ultimi mesi dal settore
della formazione marittima. Risultato: mentre il settore automobilistico,
dopo le ultime misure prese dal governo, è riuscito a negoziare le modalità
di riaperture con specifici protocolli con il Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti,
ottenendo la possibilità di riprendere l’attività per il prossimo 20 maggio,
per i lavoratori del mare rimane ancora tutto sospeso.
Come #IMAT abbiamo intrapreso, con le associazioni degli armatori e dei marittimi e con una qualificata parte del sistema della formazione del settore shipping, quella che consideriamo una “battaglia di civiltà”.
Cosa chiediamo? La riapertura dei training center in sicurezza, limitando la presenza diretta ai soli corsi pratici e consentendo lo svolgimento delle parti teoriche dei programmi didattici in modalità online. Questo perché ci sta a cuore la tutela della salute e del lavoro delle decine di migliaia di marittimi italiani e delle centinaia di lavoratori dei Centri di Formazione. Gli armatori, i marittimi, i centri di formazione stanno facendo fronte comune superando i legittimi interessi di parte. Anche le istituzioni facciano la loro parte.
Come #IMAT abbiamo intrapreso, con le associazioni degli armatori e dei marittimi e con una qualificata parte del sistema della formazione del settore shipping, quella che consideriamo una “battaglia di civiltà”.
Cosa chiediamo? La riapertura dei training center in sicurezza, limitando la presenza diretta ai soli corsi pratici e consentendo lo svolgimento delle parti teoriche dei programmi didattici in modalità online. Questo perché ci sta a cuore la tutela della salute e del lavoro delle decine di migliaia di marittimi italiani e delle centinaia di lavoratori dei Centri di Formazione. Gli armatori, i marittimi, i centri di formazione stanno facendo fronte comune superando i legittimi interessi di parte. Anche le istituzioni facciano la loro parte.
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