18-02-2020

Giuseppe Richichi (A.I.A.S.) L’autotrasporto siciliano sta morendo. Chiusa anche la Catania Napoli

Se non si agisce immediatamente, nel giro di pochi anni chiuderà il 50% delle piccole-medie aziende, creando un numero altissimo di disoccupati» Sono queste le drammatiche parole del Presidente del Consorzio Aias Service, l’Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani»  Lo sciopero, che avrebbe dovuto tenersi dal 13 al 18 febbraio 2020, era stato indetto per protestare  contro il caro navi, conseguenza del recepimento della direttiva europea IMO2020 che impone un limite più basso del livello di zolfo nel combustibile utilizzato dagli armatori, e la disastrosa situazione del sistema infrastrutturale viaria dell’isola, tra interruzioni, deviazioni e opere incompiute o attese da decenni.

Come spesso accade in Italia l’aumento del prezzo dei traghetti, che ha finito per gravare completamente sulle aziende di autotrasporto, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. 

I collegamenti delle cosiddette autostrade del mare sono difficoltosi ormai da diversi anni: di recente è stato sospeso il collegamento di Tirrenia tra Napoli e Catania senza nessuna comunicazione preventiva, ma questo è solo l’ultima delle tratte chiuse.

Tirrenia naviga in acque difficili da diverso tempo e sembra che nessuno a livello statale abbia mai vigilato sull’operato dell’armatore. La convenzione Stato-Tirrenia per la continuità territoriale con Sicilia, Sardegna e Isole Tremiti è in scadenza a luglio 2020. Si tratta di un accordo che vale 72 milioni di euro l’anno e risulta essere vitale per la compagnia che proprio in questi giorni ha annunciato la chiusura degli uffici di Napoli, dove l’azienda è stata fondata nel 1936» – dice.

«Non si capisce quale sia il motivo, ma i collegamenti con la Sicilia sono soggetti a flussi altalenanti: per un periodo le navi viaggiano a pieno carico, mentre il successivo si svuotano. Questo fa sì che sempre più compagnie chiudano le tratte che finiscono col lavorare in perdita» – dichiara Richichi.

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