PORTI: Filt Cgil, accelerare su
seconda parte riforma
Roma 13 gennaio - “Nel confronto sulla
seconda parte della riforma del sistema portuale si tenga conto
come priorità, anche delle caratteristiche e delle esigenze
della forza lavoro, su come è organizzata, con quali peculiarità
di qualità, di organizzazione, di flessibilità e con quali
modelli industriali e societari più funzionali”. E’ quanto
chiede la Filt Cgil in vista dell’avvio della seconda fase della
riforma dei porti, in occasione di un seminario sul modello di
organizzazione del lavoro nei porti che ha visto la
partecipazione di rappresentanti istituzionali, del settore e
della politica.
Secondo la Filt “dopo il primo
impianto della riforma sulla governance, bisogna ora accelerare
sul modello di organizzazione del lavoro tenendo conto
dell’importanza nel sistema delle imprese concessionarie e nel
lavoro temporaneo”.
“Siamo pronti a presentare e
confrontarci - sostiene inoltre la Filt - su proposte che
prevedano anche azioni a sostegno delle imprese di lavoro
temporaneo che, garantendo tutta la flessibilità,
professionalità e le attrezzature di cui necessita l’attività
portuale, consentiranno di evitare l’acuirsi di crisi delle
imprese sovrastrutturate”.
Per la Filt infine “nei processi
economici e di governo dei sistemi portuali resta centrale e non
intaccabile la cornice del Contratto nazionale di lavoro che
tenga insieme lavoro pubblico e privato, aziende a diversa
ragione sociale”.
Guido Barcucci
Ufficio Stampa Filt Cgil Nazionale