12-09-2019

Moby cede 2 traghetti alla Dfds in cambio di 2 navi più vecchie di 20 anni e 70 milioni. Erano garanzia per debito di 180 milioni con lo Stato

La società è sotto il controllo della holding Onorato Armatori srl, detenuta per l’89% dall’armatore Vincenzo Onorato e per l’11% dalla madre novantacinquenne di cui è unico erede, che controlla un gruppo che oltre a Moby include due aziende pubbliche privatizzate, la Cin S.p.a. e la Toremar. Al momento ha 712 milioni di euro di indebitamento lordo, in buona parte garantito proprio dalla sulla flotta

Il 6 settembre scorso Moby S.p.a. ha comunicato alla Borsa del Lussemburgo di aver concluso un’operazione di “ottimizzazione della flotta”: tra gennaio e febbraio 2020 porterà in Italia due traghetti della danese Dfds costruiti oltre trent’anni fa, Princess Seaways e King Seaways, in cambio della cessione immediata di due traghetti di punta della sua flotta, Moby Aki e Moby Wonder, costruiti rispettivamente nel 2005 e nel 2001. Secondo la nota ufficiale dell’azienda, questa operazione, da formalizzarsi a ottobre, “genererà una plusvalenza già nel 2019” anche se i livelli di servizio resteranno “gli stessi” e questo ha fatto scrivere ad alcuni analisti che l’operazione dovrebbe portare almeno 70 milioni nelle casse della società, benché non indicati nella nota ufficiale dell’azienda. Ovvero, la differenza di valore tra le navi in uscita e quelle in entrata in casa Moby.

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