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CASO CONCORDIA. IL PM, "NESSUN ACCANIMENTO CONTRO SCHETTINO"

GROSSETO - Improvviso gesto di stizza di Francesco Schettino durante la replica del pubblico ministero: Schettino si è alzato dal suo posto e ha lasciato l'aula per alcuni minuti, anche allungando un braccio in direzione del tavolo dell'accusa, quando il pm Leopizzi ha respinto la critica della difesa che parlò di "schifoso accanimento dei media". Leopizzi ha aggiunto che "semmai c'era la tentazione di portare altro materiale ma invece siamo rimasti a livello sobrio. Vogliamo sostenere che tutto quanto è stato pubblicato è stato estorto all'imputato? Schettino è stato forse picchiato? Non è stato smentito nulla". "Il codice di procedura permette alle dichiarazioni rese fuori dall'aula di poter entrare nel processo", ha detto il pm in relazione ad alcune interviste utilizzate nella requisitoria. A queste frasi, Schettino - di solito sempre tranquillo in aula - ha avuto un moto di reazione ed è uscito. Dopo qualche minuto Schettino è tornato a sedere sul banco della difesa. Il pm ha anche definito "maldestro" il tentativo, all'epoca, dei difensori di Schettino di proporre il patteggiamento alla procura: "Ce lo dissero all'udienza preliminare in corso mentre il giudice Molino stava intervenendo" e "per tre anni e mezzo" di condanna. Respinta al mittente anche l'accusa di aver cancellato le prove, anche questa fatta dalla difesa nell'arringa: "Le prove sono tutte agli atti - ha detto il pm - Forse la difesa si voleva riferire alla valutazione che se ne fa".