LIVORNO - Il nuovo anno
comincia per la Grimaldi con
due importanti novità: il
nuovo servizio di linea
passeggeri e ro-ro da Savona
per Barcellona e l'export di
auto Fiat Chrysler dal porto
di Civitavecchia. Di
questa... fulminea partenza
del Gruppo napoletano, ne
abbiamo parlato con
Costantino Baldissara
(nella foto)
direttore del settore
logistico e commerciale
della società.
«Sono due novità importanti.
La prima: Il collegamento
tri-settimanale tra
Barcellona e Savona che
consentirà a passeggeri e
trasportatori stradali di
avvalersi di un servizio
marittimo rapido,
confortevole, puntuale e
competitivo. Un nuovo
collegamento per passeggeri
tra il Nord Italia e la
Catalogna aperto dalla
moderna Mn. "Florencia".
La
seconda novità: il servizio
roro da Civitavecchia, che
con frequenza settimanale
collegherà il Mediterraneo
con l'America del Nord
tramite navi ro-ro / car
carrier grandi come la
"Grande Napoli" e la "Grande
Roma"».
La mn. "Florencia"?
Non è lo stesso ro-ro pax
ferry che fino a qualche
anno fa collegava Livorno
con Barcellona, collegamento
trasformato poi in solo
cargo?
«Sì, è la stessa nave ed il
servizio è molto simile. A
Savona abbiamo incontrato
condizioni tecniche più
favorevoli».
Da Civitavecchia per
gli Stati Uniti e Canada
trasporterete le nuove Jeep
Renegade. Il made in Italy
esportato in Nord America.
«Quando nasce una nuova
linea è sempre un motivo di
orgoglio per chi lavora in
una compagnia di
navigazione. Ma quella di
Civitavecchia è ancora di
più un motivo di orgoglio.
La Fiat sta scrivendo una
pagina importante per il
Paese. Produrrà delle
autovetture in Italia,
grazie a operai italiani,
che avranno un marchio
americano e gireranno in 100
differenti Paesi del Mondo.
Queste autovetture
viaggeranno con le navi
italiane della Grimaldi, il
più grande armatore in
Italia e non solo».
Melfi non è poi così
vicina a Civitavecchia. Come
mai questa scelta, chi la
determina?
«La Grimaldi ha vinto una
gara mondiale e la scelta
del porto spetta
essenzialmente a noi. Fiat
ovviamente ha dovuto
approvare la decisione
verificandone i requisiti di
qualità. Civitavecchia più
di tutti è stata rapida nel
decidere e nel mettere a
disposizione in soli sei
mesi un piazzale di 60.000
mq dotato di tutti i sistemi
di sicurezza e ben 11 binari
per accogliere i treni di
Trenitalia, che da Melfi
trasporterà le autovetture,
sotto la responsabilità di
Grimaldi. Salerno, porto
altrettanto efficiente, non
ha gli spazi sufficienti per
gestire un traffico così
importante».
Il presidente Monti
in conferenza stampa ha
ringraziato la Fiat e la
Grimaldi. Poi anche lei per
la l' amicizia sempre
dimostrata. Lo stesso ha
fatto il presidente della
Compagnia portuali Errico
Luciani. Lei ha ringraziato
ed evidenziato che
Civitavecchia è un esempio
da esportare.
«Si, Civitavecchia è un
modello da esportare. E' un
porto efficiente,
strutturato, gestito da un
management
straordinariamente attivo,
attento, commercialmente
forte. Il presidente è
competente, giovane,
determinato, accreditato,
efficiente e con una cultura
superiore.
Nonostante la Grimaldi abbia
la sede secondaria nel porto
di Civitavecchia e abbia
tutte le autorizzazioni per
lavorare in autonomia,
preferisce servirsi della
manodopera specializzata
della Clp, lavoratori ben
organizzati e caratterizzati
da un'elevata produttività
ed efficienza. E'
straordinario capire come
tutti si sentano orgogliosi
di lavorare per noi. Ma
questo avviene anche
altrove, a Salerno, Catania
e Palermo solo come esempio.
Ma non sempre è così. Capita
a volte che chi è amico di
Grimaldi viene visto come
nemico del porto. Purtroppo
ciò avviene in maniera
strumentale e per coprire
interessi di parte o rendite
di posizione. Un porto
esiste per accogliere le
navi. E la parola accogliere
esprime amicizia non astio.
Chi porta lavoro dovrebbe
essere sempre considerato
come portatore di valore, e
quindi accolto».
Si riferisce a
Livorno?
«Le viene il dubbio? ».
Una parte della
stampa locale Le accredita
amicizia per un candidato/a
alla Port Authority.
«L'ho letto, quasi fosse una
forma di peste. Ma vorrei
chiarire che ci consideriamo
amici di almeno tre dei
quattro nomi che girano in
questi giorni. Conosciamo
benissimo il presidente
Gallanti, presidente dei
porti europei quando il
dottor Grimaldi era
presidente degli Armatori
europei. Il dottor
Provinciali, sin da quando
svolgeva il suo ottimo
servizio al Ministero di
Roma. La dottoressa Batini,
economista di fama
internazionale. Ora però non
so se sto rendendo loro un
buon servizio nel
considerarli nostri amici.
"Amici a cui diamo del
Lei".. ».
Livorno ha una lunga
storia di contrapposizioni.
«Purtroppo ne paga il costo
l'economia del porto,
vedendone limitata la
crescita dei traffici. Oggi
più che mai il mercato è
globale. Si ha la libertà di
acquistare on line. La
competizione impera.
Chiunque crede di poter
gestire un'impresa
limitandosi a regolarne i
ricavi e senza lavorare
sulla propria competitività
e sui propri costi, sta
decretando la morte di
quell'impresa. Chiunque
sogna di chiudersi in un
monopolio (e non mi
riferisco ai servizi
esclusivi), non solo non si
rende conto che è illegale,
ma ignora che il mondo
globale non lo permetterebbe
mai. Chi pensa di utilizzare
le proprie rendite di
posizione non fa nè il
proprio bene nè quello degli
altri. Tutto ciò porta
inefficienza, incremento dei
costi per i propri clienti e
quindi diminuzione delle
vendite e povertà. Il bene
comune è il bene di tutti.
La crescita di un porto
determina un vantaggio per
tutti perché la conseguente
ricchezza, se ben gestita,
determina una maggiore
competitività dello stesso.
Se sono vere alcune voci che
mi giungono, c'è ancora
qualcuno che non ha ancora
capito che il muro di
Berlino è caduto e gli
estremismi del Novecento
sepolti».
I traffici però
crescono. Si dice che i
volumi di auto si
incrementeranno, tra
l'altro.
«Non mi risulta che i
traffici auto si
incrementeranno nel breve
futuro nel porto di Livorno.
Mentre mi risulta che i
traffici che sono cresciuti
(e anche del 30%) sono
quelli della Grimaldi. E
questo non è un caso».
E' grazie al vostro
accordo con Sintermar?
«Anche».
Che previsioni ha
per il 2015 per il porto di
Livorno? Qual è il suo
augurio per il 2015?
«Dipenderà da tante
variabili. Ci sono tanti
cambiamenti in corso. Di
base però sono ottimista e
preferisco considerare ciò
che di buono ha una
qualsiasi realtà. Per
Livorno, partirei dal
Sindaco della Città: un uomo
con una straordinaria
dedizione e impegno, molto
attento, appassionato e con
una intelligenza raffinata.
Si presenta come una persona
umile, e questo abbinato
alle già elencate qualità è
segno di ulteriore spessore.
Poi ci sono dei lavoratori
con grande senso di
responsabilità e impegno.
Vedo anche una maggiore
attenzione della Regione. Il
presidente Rossi è un
raffinato politico con una
conoscenza straordinaria
delle questioni portuali. Un
uomo di grande acume.
L'augurio? Che il Sindaco e
il Presidente della Regione
approfondiscano il loro
rapporto, rendendosi conto
di avere una visione
abbastanza convergente sullo
sviluppo dello scalo.
Entrambi cercano e credono
nel bene comune e in quello
del porto».