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Importanti novità per l'armatore Grimaldi

Florencia 20-01-15 A1 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LIVORNO - Il nuovo anno comincia per la Grimaldi con due importanti novità: il nuovo servizio di linea passeggeri e ro-ro da Savona per Barcellona e l'export di auto Fiat Chrysler dal porto di Civitavecchia. Di questa... fulminea partenza del Gruppo napoletano, ne abbiamo parlato con Costantino Baldissara (nella foto) direttore del settore logistico e commerciale della società.
«Sono due novità importanti. La prima: Il collegamento tri-settimanale tra Barcellona e Savona che consentirà a passeggeri e trasportatori stradali di avvalersi di un servizio marittimo rapido, confortevole, puntuale e competitivo. Un nuovo collegamento per passeggeri tra il Nord Italia e la Catalogna aperto dalla moderna Mn. "Florencia".

Baldissara Costantino 20-01-15 A1 iLa seconda novità: il servizio roro da Civitavecchia, che con frequenza settimanale collegherà il Mediterraneo con l'America del Nord tramite navi ro-ro / car carrier grandi come la "Grande Napoli" e la "Grande Roma"».
La mn. "Florencia"? Non è lo stesso ro-ro pax ferry che fino a qualche anno fa collegava Livorno con Barcellona, collegamento trasformato poi in solo cargo?
«Sì, è la stessa nave ed il servizio è molto simile. A Savona abbiamo incontrato condizioni tecniche più favorevoli».
Da Civitavecchia per gli Stati Uniti e Canada trasporterete le nuove Jeep Renegade. Il made in Italy esportato in Nord America.
«Quando nasce una nuova linea è sempre un motivo di orgoglio per chi lavora in una compagnia di navigazione. Ma quella di Civitavecchia è ancora di più un motivo di orgoglio. La Fiat sta scrivendo una pagina importante per il Paese. Produrrà delle autovetture in Italia, grazie a operai italiani, che avranno un marchio americano e gireranno in 100 differenti Paesi del Mondo. Queste autovetture viaggeranno con le navi italiane della Grimaldi, il più grande armatore in Italia e non solo».
Melfi non è poi così vicina a Civitavecchia. Come mai questa scelta, chi la determina?
«La Grimaldi ha vinto una gara mondiale e la scelta del porto spetta essenzialmente a noi. Fiat ovviamente ha dovuto approvare la decisione verificandone i requisiti di qualità. Civitavecchia più di tutti è stata rapida nel decidere e nel mettere a disposizione in soli sei mesi un piazzale di 60.000 mq dotato di tutti i sistemi di sicurezza e ben 11 binari per accogliere i treni di Trenitalia, che da Melfi trasporterà le autovetture, sotto la responsabilità di Grimaldi. Salerno, porto altrettanto efficiente, non ha gli spazi sufficienti per gestire un traffico così importante».
Il presidente Monti in conferenza stampa ha ringraziato la Fiat e la Grimaldi. Poi anche lei per la l' amicizia sempre dimostrata. Lo stesso ha fatto il presidente della Compagnia portuali Errico Luciani. Lei ha ringraziato ed evidenziato che Civitavecchia è un esempio da esportare.
«Si, Civitavecchia è un modello da esportare. E' un porto efficiente, strutturato, gestito da un management straordinariamente attivo, attento, commercialmente forte. Il presidente è competente, giovane, determinato, accreditato, efficiente e con una cultura superiore.
Nonostante la Grimaldi abbia la sede secondaria nel porto di Civitavecchia e abbia tutte le autorizzazioni per lavorare in autonomia, preferisce servirsi della manodopera specializzata della Clp, lavoratori ben organizzati e caratterizzati da un'elevata produttività ed efficienza. E' straordinario capire come tutti si sentano orgogliosi di lavorare per noi. Ma questo avviene anche altrove, a Salerno, Catania e Palermo solo come esempio. Ma non sempre è così. Capita a volte che chi è amico di Grimaldi viene visto come nemico del porto. Purtroppo ciò avviene in maniera strumentale e per coprire interessi di parte o rendite di posizione. Un porto esiste per accogliere le navi. E la parola accogliere esprime amicizia non astio. Chi porta lavoro dovrebbe essere sempre considerato come portatore di valore, e quindi accolto».
Si riferisce a Livorno?
«Le viene il dubbio? ».
Una parte della stampa locale Le accredita amicizia per un candidato/a alla Port Authority.
«L'ho letto, quasi fosse una forma di peste. Ma vorrei chiarire che ci consideriamo amici di almeno tre dei quattro nomi che girano in questi giorni. Conosciamo benissimo il presidente Gallanti, presidente dei porti europei quando il dottor Grimaldi era presidente degli Armatori europei. Il dottor Provinciali, sin da quando svolgeva il suo ottimo servizio al Ministero di Roma. La dottoressa Batini, economista di fama internazionale. Ora però non so se sto rendendo loro un buon servizio nel considerarli nostri amici. "Amici a cui diamo del Lei".. ».
Livorno ha una lunga storia di contrapposizioni.
«Purtroppo ne paga il costo l'economia del porto, vedendone limitata la crescita dei traffici. Oggi più che mai il mercato è globale. Si ha la libertà di acquistare on line. La competizione impera. Chiunque crede di poter gestire un'impresa limitandosi a regolarne i ricavi e senza lavorare sulla propria competitività e sui propri costi, sta decretando la morte di quell'impresa. Chiunque sogna di chiudersi in un monopolio (e non mi riferisco ai servizi esclusivi), non solo non si rende conto che è illegale, ma ignora che il mondo globale non lo permetterebbe mai. Chi pensa di utilizzare le proprie rendite di posizione non fa nè il proprio bene nè quello degli altri. Tutto ciò porta inefficienza, incremento dei costi per i propri clienti e quindi diminuzione delle vendite e povertà. Il bene comune è il bene di tutti. La crescita di un porto determina un vantaggio per tutti perché la conseguente ricchezza, se ben gestita, determina una maggiore competitività dello stesso. Se sono vere alcune voci che mi giungono, c'è ancora qualcuno che non ha ancora capito che il muro di Berlino è caduto e gli estremismi del Novecento sepolti».
I traffici però crescono. Si dice che i volumi di auto si incrementeranno, tra l'altro.
«Non mi risulta che i traffici auto si incrementeranno nel breve futuro nel porto di Livorno. Mentre mi risulta che i traffici che sono cresciuti (e anche del 30%) sono quelli della Grimaldi. E questo non è un caso».
E' grazie al vostro accordo con Sintermar?
«Anche».
Che previsioni ha per il 2015 per il porto di Livorno? Qual è il suo augurio per il 2015?
«Dipenderà da tante variabili. Ci sono tanti cambiamenti in corso. Di base però sono ottimista e preferisco considerare ciò che di buono ha una qualsiasi realtà. Per Livorno, partirei dal Sindaco della Città: un uomo con una straordinaria dedizione e impegno, molto attento, appassionato e con una intelligenza raffinata. Si presenta come una persona umile, e questo abbinato alle già elencate qualità è segno di ulteriore spessore. Poi ci sono dei lavoratori con grande senso di responsabilità e impegno. Vedo anche una maggiore attenzione della Regione. Il presidente Rossi è un raffinato politico con una conoscenza straordinaria delle questioni portuali. Un uomo di grande acume. L'augurio? Che il Sindaco e il Presidente della Regione approfondiscano il loro rapporto, rendendosi conto di avere una visione abbastanza convergente sullo sviluppo dello scalo. Entrambi cercano e credono nel bene comune e in quello del porto».

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