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Relazione di Emanuele Grimaldi all'assemblea Confitarma

Lupi Grimaldi 16-10-14 A1

 Il ministro Lupi ed il presidente di Confitarma Emanuele Grimaldi

ROMA - «Salvaguardare la competitività della nostra flotta, promuovere ricerca e sviluppo, attenzione alla formazione delle risorse umane, rafforzamento della presenza italiana nelle sedi internazionali ed europee, semplificare le norme e snellire la burocrazia». Queste le «sfide che stiamo affrontando e che continueremo ad affrontare» ricordate dal presidente di Confitarma, Emanuele Grimaldi, a conclusione del suo intervento all'assemblea annuale della confederazione degli armatori italiani tenutasi ieri a Roma.
Sfide che vedono Confitarma a fianco dei porti, dei cantieri navali, degli agenti marittimi, terminalisti, spedizionieri e di tutte le altre componenti che ruotano attorno al cluster marittimo presenti numerose ieri a "Roma Eventi" per ascoltare direttamente anche dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi quali saranno le prossime mosse del Governo in un settore che lo stesso Lupi ha auspicato possa a breve tornare a diventare «una eccellenza della nostra economia» in un momento tanto delicato per l'avvenire del Paese.
«La disoccupazione, specie quella giovanile - ha affermato il presidente Grimaldi nella sua relazione - oggi tocca il massimo storico mentre l'occupazione del cluster marittimo è in controtendenza e tuttora impiega più di 215.000 persone direttamente e altre 265.000 nell'indotto».
«Negli ultimi dieci anni - ha continuato Emanuele Grimaldi - gli armatori hanno investito più di 15,5 miliardi di euro nel rinnovo del naviglio, oggi ancor più giovane, tecnologicamente avanzato, sicuro e rispettoso dell'ambiente» e «con una flotta di oltre 1.550 navi per circa 18 milioni di tonnellate, l'Italia è tra i paesi leader dello shipping mondiale e seconda in Europa e quarta al mondo tra le flotte di bandiera e per controllo armatoriale nazionale».
Numeri importanti frutto anche dell'introduzione del Registro internazionale e della "Tonnage tax" e che potrebbero trovare nuovo impulso anche dalle riforme che il Governo Renzi sta cercando di portare avanti. Tra queste quella dei porti e in seno a questa quella di una nuova definizione dei compiti e della organizzazione del sistema delle Autorità portuali. «Con l'art. 29 dello Sblocca Italia - ha sottolineato Grimaldi - il Governo ha previsto l'adozione di un Piano strategico nazionale volto a migliorare la competitività del sistema portuale e logistico agevolare la crescita dei traffici e promuovere l'intermodalità nel traffico merci» che «finalmente prevede l'eliminazione di investimenti inutili o ripetitivi. In altre parole prevede l'eliminazione del grave fenomeno degli investimenti "a pioggia"».
Il trasporto delle merci, nonostante la crisi, è in costante aumento: è cresciuto del 2,5% nel 2013, il dato è confermato per il 2014 e salirà del 4% nel 2015, ha rivelato il presidente di Confitarma, specificando che il 90% delle merci viaggia sulle navi: è l'immagine della globalizzazione che rappresenta una grande opportunità per uscire dalla crisi.
Però riguardo all'accorpamento dei porti il presidente Grimaldi ha esposto le sue perplessità: non è detto che l'accorpamento sia la soluzione migliore per il rilancio della portualità italiana date le obiettive diverse esigenze esistenti tra porti di interesse nazionale e porti regionali. Sarebbe forse più utile adeguare la governance dei porti minori alle loro dimensioni».
Altro tema tra i tanti toccati dal presidente di Confitarma quello «delle "avventurose" iniziative pseudo-armatoriali ricorrenti nei periodi estivi sulle rotte per la Sardegna e per la Grecia che male hanno interpretato la filosofia dei servizi low cost, tipici del settore aereo, utilizzando navi vecchie di 30 anni ed oltre, che sarebbe stato meglio inviare alla demolizione». A tal proposito nella tavola rotonda, moderata da Massimo Giletti, che ha seguito gli interventi del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, Grimaldi ha proposto anche la presentazione di adeguate fidejussioni per autorizzare questi soggetti a concorrere sul mercato.
Nel suo saluto agli armatori, Giorgio Squinzi ha ricordato la distanza che separa il nostro settore marittimo portuale da quello dei paesi più evoluti del Nord Europa così come sia necessario apportare risparmi di spesa nel sistema delle Autorità portuali dichiarandosi favorevole al processo di accorpamento che potrebbe essere avviato da qui a breve.
Quello di intervenire in tempi rapidi è stato il "leit motiv" dell'intervento del ministro Lupi che ha nuovamente ricordato, come fatto a Civitavecchia la scorsa settimana, che «entro 90 giorni vedremo i primi effetti dell'azione del Governo» mirata alla predisposizione del Piano della portualità e della logistica che sarà «il contenitore della riforma portuale» e «non una semplice operazione di "spending review"». «Basta agli investimenti a pioggia - ha ribadito il ministro».
Lupi ha poi ricordato altri obiettivi come la lotta alla burocrazia, la semplificazione, maggior chiarezza nelle competenze dei vari ministeri confermando infine l'istituzione di un tavolo permanente di confronto cui dovranno presenziare il ministero dei Trasporti, quello dello Sviluppo economico, le Capitanerie di porto, Confitarma e gli altri attori del cluster marittimo ed, infine, a rinnnovato l'impegno del Governo verso le questioni ambientali legate anche al trasporto marittimo e su cui ad esempio armatori ed Assoporti stanno concentrando le loro attenzioni. «Temi del futuro» li ha definiti Lupi che passano attraverso l'uso di carburanti alternativi, di banchine elettrificate, software di navigazione e altre nuovissime tecnologie che, come hanno confermato nella tavola rotonda il presidente del Rina, Ugo Salerno, e quello di Assoporti, Pasqualino Monti, sono oggetto di investimenti. Alla tavola rotonda hanno inoltre dato il loro prezioso contributo di esperienza e testimonianza il Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, ammiraglio ispettore Felicio Angrisano e l'ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina militare.

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