Il ministro Lupi ed il presidente di Confitarma Emanuele Grimaldi
ROMA - «Salvaguardare la
competitività della nostra
flotta, promuovere ricerca e
sviluppo, attenzione alla
formazione delle risorse
umane, rafforzamento della
presenza italiana nelle sedi
internazionali ed europee,
semplificare le norme e
snellire la burocrazia».
Queste le «sfide che stiamo
affrontando e che
continueremo ad affrontare»
ricordate dal presidente di
Confitarma, Emanuele
Grimaldi, a conclusione del
suo intervento all'assemblea
annuale della confederazione
degli armatori italiani
tenutasi ieri a Roma.
Sfide che vedono Confitarma
a fianco dei porti, dei
cantieri navali, degli
agenti marittimi,
terminalisti, spedizionieri
e di tutte le altre
componenti che ruotano
attorno al cluster marittimo
presenti numerose ieri a
"Roma Eventi" per ascoltare
direttamente anche dal
ministro dei Trasporti,
Maurizio Lupi quali saranno
le prossime mosse del
Governo in un settore che lo
stesso Lupi ha auspicato
possa a breve tornare a
diventare «una eccellenza
della nostra economia» in un
momento tanto delicato per
l'avvenire del Paese.
«La disoccupazione, specie
quella giovanile - ha
affermato il presidente
Grimaldi nella sua relazione
- oggi tocca il massimo
storico mentre l'occupazione
del cluster marittimo è in
controtendenza e tuttora
impiega più di 215.000
persone direttamente e altre
265.000 nell'indotto».
«Negli ultimi dieci anni -
ha continuato Emanuele
Grimaldi - gli armatori
hanno investito più di 15,5
miliardi di euro nel rinnovo
del naviglio, oggi ancor più
giovane, tecnologicamente
avanzato, sicuro e
rispettoso dell'ambiente» e
«con una flotta di oltre
1.550 navi per circa 18
milioni di tonnellate,
l'Italia è tra i paesi
leader dello shipping
mondiale e seconda in Europa
e quarta al mondo tra le
flotte di bandiera e per
controllo armatoriale
nazionale».
Numeri importanti frutto
anche dell'introduzione del
Registro internazionale e
della "Tonnage tax" e che
potrebbero trovare nuovo
impulso anche dalle riforme
che il Governo Renzi sta
cercando di portare avanti.
Tra queste quella dei porti
e in seno a questa quella di
una nuova definizione dei
compiti e della
organizzazione del sistema
delle Autorità portuali.
«Con l'art. 29 dello Sblocca
Italia - ha sottolineato
Grimaldi - il Governo ha
previsto l'adozione di un
Piano strategico nazionale
volto a migliorare la
competitività del sistema
portuale e logistico
agevolare la crescita dei
traffici e promuovere
l'intermodalità nel traffico
merci» che «finalmente
prevede l'eliminazione di
investimenti inutili o
ripetitivi. In altre parole
prevede l'eliminazione del
grave fenomeno degli
investimenti "a pioggia"».
Il trasporto delle merci,
nonostante la crisi, è in
costante aumento: è
cresciuto del 2,5% nel 2013,
il dato è confermato per il
2014 e salirà del 4% nel
2015, ha rivelato il
presidente di Confitarma,
specificando che il 90%
delle merci viaggia sulle
navi: è l'immagine della
globalizzazione che
rappresenta una grande
opportunità per uscire dalla
crisi.
Però riguardo
all'accorpamento dei porti
il presidente Grimaldi ha
esposto le sue perplessità:
non è detto che
l'accorpamento sia la
soluzione migliore per il
rilancio della portualità
italiana date le obiettive
diverse esigenze esistenti
tra porti di interesse
nazionale e porti regionali.
Sarebbe forse più utile
adeguare la governance dei
porti minori alle loro
dimensioni».
Altro tema tra i tanti
toccati dal presidente di
Confitarma quello «delle
"avventurose" iniziative
pseudo-armatoriali
ricorrenti nei periodi
estivi sulle rotte per la
Sardegna e per la Grecia che
male hanno interpretato la
filosofia dei servizi low
cost, tipici del settore
aereo, utilizzando navi
vecchie di 30 anni ed oltre,
che sarebbe stato meglio
inviare alla demolizione». A
tal proposito nella tavola
rotonda, moderata da Massimo
Giletti, che ha seguito gli
interventi del presidente di
Confindustria, Giorgio
Squinzi, e del ministro dei
Trasporti, Maurizio Lupi,
Grimaldi ha proposto anche
la presentazione di adeguate
fidejussioni per autorizzare
questi soggetti a concorrere
sul mercato.
Nel suo saluto agli
armatori, Giorgio Squinzi ha
ricordato la distanza che
separa il nostro settore
marittimo portuale da quello
dei paesi più evoluti del
Nord Europa così come sia
necessario apportare
risparmi di spesa nel
sistema delle Autorità
portuali dichiarandosi
favorevole al processo di
accorpamento che potrebbe
essere avviato da qui a
breve.
Quello di intervenire in
tempi rapidi è stato il "leit
motiv" dell'intervento del
ministro Lupi che ha
nuovamente ricordato, come
fatto a Civitavecchia la
scorsa settimana, che «entro
90 giorni vedremo i primi
effetti dell'azione del
Governo» mirata alla
predisposizione del Piano
della portualità e della
logistica che sarà «il
contenitore della riforma
portuale» e «non una
semplice operazione di "spending
review"». «Basta agli
investimenti a pioggia - ha
ribadito il ministro».
Lupi ha poi ricordato altri
obiettivi come la lotta alla
burocrazia, la
semplificazione, maggior
chiarezza nelle competenze
dei vari ministeri
confermando infine
l'istituzione di un tavolo
permanente di confronto cui
dovranno presenziare il
ministero dei Trasporti,
quello dello Sviluppo
economico, le Capitanerie di
porto, Confitarma e gli
altri attori del cluster
marittimo ed, infine, a
rinnnovato l'impegno del
Governo verso le questioni
ambientali legate anche al
trasporto marittimo e su cui
ad esempio armatori ed
Assoporti stanno
concentrando le loro
attenzioni. «Temi del
futuro» li ha definiti Lupi
che passano attraverso l'uso
di carburanti alternativi,
di banchine elettrificate,
software di navigazione e
altre nuovissime tecnologie
che, come hanno confermato
nella tavola rotonda il
presidente del Rina, Ugo
Salerno, e quello di
Assoporti, Pasqualino Monti,
sono oggetto di
investimenti. Alla tavola
rotonda hanno inoltre dato
il loro prezioso contributo
di esperienza e
testimonianza il Comandante
generale del Corpo delle
Capitanerie di porto,
ammiraglio ispettore Felicio
Angrisano e l'ammiraglio di
squadra Giuseppe De Giorgi,
Capo di Stato Maggiore della
Marina militare.