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           Camillo Scala

Ma cosa fanno i marinai quando non navigano  

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 MARITTIMI

I LAVORATORI E LE LAVORATRICI MERITANO RISPETTO

L’onda lunga del processo di delegittimazione del sindacato, in quanto entità solida per la tutela dei lavoratori/lavoratrici in una società invece sempre più liquida e senza punti di riferimento, non accenna a calmarsi.

Portata avanti dal “Premier” è stata ben presto fatta propria da una parte cospicua dei mass-media (organi di stampa e canali TV) che non hanno fatto mancare il loro contributo di bugie e di inesattezza, e molto spesso di vere e proprie falsità, alla campagna di “rigetto” della stessa ragione di essere delle organizzazioni dei lavoratori. Premesso che carta stampata e TV sono controllate o di proprietà di gruppi economici e imprenditoriali chiaramente riconducibili, va sottolineata una verità che è assolutamente inoppugnabile. E cioè che ci sono in questo Paese perlomeno quindici milioni di persone che ogni mese “votano” la loro fiducia alle organizzazioni sindacali: come? Versando una quota mensile, dopo aver liberamente scelto il sindacato cui destinarla. E qui non ci sono sondaggi che tengano, sono, per dirla con uno slogan pubblicitario di moda “solide realtà”.

Ed è quindi a questi quindici e passa milioni di cittadini “adulti” che il movimento sindacale si rivolge: cittadini, non “sondaggi”, esseri umani non fantasmi, cittadini lavoratori, pensionati, precari e giovani in attesa di lavoro, (ed è l’ennesimo falso che il sindacato non registri tra le sue file giovani in attesa di lavoro, disoccupati, cassintegrati).

Finiamola, finitela, dunque di andare a cercare “chi rappresenta chi”. I lavoratori credono in noi, chi cerca un lavoro lo cerca sperando di non trovarlo precario, chi studia per poterlo cercare con possibilità di successo vuole avere la possibilità di una “formazione” adeguata.

E’ dunque con tutti costoro che il nostro dialogo è aperto e continuerà ad essere aperto nelle fabbriche, negli uffici, nei posti di lavoro, nella scuola, e anche nelle istanze territoriali di quartiere e di zona.

Non toccare i diritti di chi li ha conquistati con dure lotte e profondi sacrifici: far acquisire questi diritti a chi non è ancora riuscito a conquistarli; primo tra tutti il diritto al lavoro. E nel condurre un’azione globale, che investa l’”universo lavoro” per sconfiggere la pretesa di “atomizzare” il movimento attraverso la polverizzazione contrattuale che porrebbe il lavoratore solo contro chi distribuisce il lavoro rendendolo succube di odiosi e insopportabili ricatti in termini di sottosalari di orari di lavoro e di sicurezza.

Ne faremo tante di queste assemblee: e chiariremo le nostre proposte e i nostri intendimenti.

Ci sono fior di articoli della Costituzione dietro le nostre “ragioni” il nostro compito, il nostro dovere è farli rispettare. Dallo Stato, dal Governo e dagli “imprenditori” Questi ultimi, si offendono ad essere chiamati “padroni”, dimostrino con i fatti di non meritare questo termine.

C’è una postilla da aggiungere: noi siamo pronti al dialogo. Ma siamo anche pronti al confronto più duro. Non siamo dei fans dello sciopero, ma sappiamo bene quanto è necessario farlo.

 Il Segretario Generale

Claudio Tarlazzi

Descrizione: Uiltrasporti Nazionale

 

 

 

 

 

 

 

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