DM. 30.11.2007-
Dopo i danni per la soppressione del
“Titolo Professionale”, il
“papocchio” del Decreto Dirigenziale
n.1365 del 4/12/2013
La scorsa
settimana abbiamo annunciato che
avremmo riportato, dal nostro punto
di vista, il gravissimo
atteggiamento avuto nei riguardi
degli ufficiali della marina
mercantile Italiana, da parte
dell’attuale gestione Ministeriale .
Ebbene i fatti
sono questi:
“La Comunità Europea
ha sanzionato, o si accingerebbe a
farlo per l’ennesima volta, l’eterna
soccombente Italia perché, a parere
dei discutibili censori di
Bruxelles, gli ufficiali italiani
avrebbero una preparazione nautica
“inferiore” agli standard minimi
degli altri Stati Comunitari.
Per la
inconsistenza dei rappresentanti
eletti a tale parlamento, per la
negligenza dei funzionari italiani,
per la mancanza di esperti tra
questi, ma quanto di più grave per
la cancellazione del Ministero della
Marina Mercantile (Legge
BASSANINI/2002), il Direttore del
Ministero dei Trasporti ha
recentemente emanato un
“disciplinare” col quale rimanda a
scuola gli ufficiali di coperta e di
macchina a perfezionare il loro
“status cognitivo”.-
Gli ufficiali
di coperta devono integrare le loro
conoscenze partecipando ad un corso
della durata di 300 ore (da 4 a 6 mesi circa), e quelli di
macchina ad un analogo corso di 530
ore (da 6 a 9 mesi).
Noi riteniamo
che si sia trattato di una
vergognosa decisione e di un atto
che conferma la nullità delle
attività di competenza dei nostri
parlamentari.
E’ doveroso
porsi specifici interrogativi e,
soprattutto, dare le seguenti e
consequenziali risposte:
- Rispetto a
quali altri Stati è avvenuta la
rilevazione della carenza istruttiva
dei nostri ufficiali; in altri
termini, quali sono i parametri
teorici dei modelli ideali ai quali
fare riferimento? E soprattutto quis
custodet custodies? Chi sarebbero i
soloni capaci di accertare tali
discrasie professionali?
- Se
effettivamente vi fosse una
sostanziale differenza tra il
bagaglio tecnico dei nostri
ufficiali e quelli degli altri Stati
membri, allora le colpe andrebbero
ricercate altrove.
- Innanzitutto
andrebbero individuate nella recente
riforma della Pubblica Istruzione e
del Decreto Ministeriale in oggetto
che ha cancellato i Titoli
Professionali sostituendoli con le
attuali qualifiche.
- Ma il problema
è anche inverso. Nell’era della
“globalizzazione” chi è preposto a
verificare le qualità nautiche degli
ufficiali “extracomunitari”
imbarcati sulle navi di bandiera
italiana?
- Quali poi,
dovrebbero essere gli organi
“istruttivi per l’adeguamento” e chi
dovrebbe farsi carico delle spese?
- Giusto per
citarne uno, varrebbe la pena
chiedersi a cosa serve l’Accademia
di Genova gestita da privati, con il
contributo economico della CE e dal
contributo degli stessi giovani
allievi ufficiali partecipanti?
- Ed ammesso che
il problema della preparazione
sussistesse effettivamente, non si
può omettere di considerare la lunga
sosta “forzata” degli ufficiali che,
per la loro professione dovrebbero
sottoporsi a tale altra umiliazione,
magari perdendo anche il “turno”
presso la compagnia dalla quale
traevano i giusti proventi per il
lavoro svolto.
Noi pensiamo che
il “disciplinare” emanato dalla
Direzione dei Trasporti vada
immediatamente ritirato e, pertanto,
invieremo tale nota alla Presidenza
della Repubblica perché ciò avvenga.
E’ drammatico
riconoscerlo, ma la politica
italiana, nel settore marittimo, ha
mostrato una grave negligenza che,
transitando dalla imperizia alla
strafottenza, ha generato un caos
intellegibile. Altro che riforme,
noi viviamo la babele delle
indifferenze !!!.
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