DA ISCHIA.
UN DECISO NO ALLA
PRIVATIZZAZIONE
DELLA CAREMAR
di Gennaro
Savio | Si
è tenuta presso i
locali del Capriccio
in piazza Marina a
Casamicciola Terme
una
manifestazione-dibattito
contro la scellerata
e vergognosa
privatizzazione
della Caremar, la
compagnia di
trasporto pubblico
che da decenni opera
nel Golfo di Napoli.
Dovevano essere
presenti i sei
sindaci dell’isola
d’Ischia e quelli di
Capri, Procida e
Napoli ma hanno
presenziato
all’iniziativa solo
i rappresentanti
istituzionali di
Casamicciola, Forio
e Serrara Fontana,
tutti gli altri sono
risultati assenti
ingiustificati. In
sala erano comunque
presenti oltre agli
organizzatori dell’Autmare
guidata da Nicola
Lamonica, i
rappresentanti di
varie associazioni
di pendolari e
semplici cittadini e
sindacati oltre che
ai partiti della
sinistra isolana
come Rifondazione
Comunista e il
PCIML.
I Sindaci che
hanno partecipato
all’iniziativa hanno
dimostrato di
sostenere le
proposta dell’Autmare
tra cui quella di
promuovere la
costituzione di una
società a 51% di
capitale pubblico e
49% privato, quota
pubblica a cui
dovranno partecipare
i Comuni delle Isole
del Golfo, dalla
Regione e i
rappresentanti della
futura Città
metropolitana.
Su questo punto è
diversa la posizione
del Partito
Comunista Italiano
Marxista-Leninista
guidato da Domenico
Savio il quale
propone una società
a totale capitale
pubblico col 51% in
quota alla regione
Campania e il
restante 49% da
ripartire tra i
comuni isolani e la
Città metropolitana.
Nicola Lamonica
oltre a sottolineare
la grave assenza
della maggior parte
dei sindaci invitati
dal Primo cittadino
di Casamicciola, ha
fatto un dettagliato
excursus sulle
responsabilità
politiche che stanno
portato
inesorabilmente allo
sfascio la flotta
pubblica in
Campania mentre il
Capitano di Macchine
Umberto Maltese,
dopo un esauriente e
per tanti aspetti
drammatico resoconto
di come sia andato a
fallimento il
complesso Tirrenia e
consociate tra cui
la Caremar senza che
nessuno abbia
risposto del danno
fatto, ha
documentato
nei dettagli la
fallimentare e
suicida gestione
regionale della
flotta pubblica
che da un fatturato
che nel 2010
superava i 56milioni
è passata nel 2012
a circa 42 milioni.
Maltese ha poi
calcato la mano
quando si è riferito
alla gara annullata
dal TAR con cui la
Caremar stava per
essere ceduta ai
privati, una
privatizzazione che
vogliono le potenti
lobby economiche
supportate da quei
partiti di centro,
centrodestra e
centrosinistra che
ormai tutto fanno
tranne che garantire
i diritti ai propri
amministrati.
Una cosa però è
certa. Se si vuole
bloccare
definitivamente lo
scellerato,
vergognoso,
antidemocratico e
politicamente infame
processo di
privatizzazione
della Caremar, oltre
ai sindaci del Golfo
di Napoli, alle
associazioni e ai
partiti che hanno a
cuore la difesa del
diritto alla
mobilità e alla
continuità
territoriale degli
isolani, c’è bisogno
di una massiccia
mobilitazione
popolare che con la
lotta imponga al
potere politico
regionale e
nazionale la
sopravvivenza della
flotta pubblica.