MARITTIMI
RIMORCHIATORE;ANGOSCIA PER
FAMIGLIE MARITTIMI ARMATORE,EQUIPAGGIO STA
BENE;MOGLIE CAPOMACCHINA,SIAMO IN GUERRA
(di Mariano del Preite e Alfonso Pirozzi) (ANSA) -
NAPOLI, 20 MAR -
L'armatore rassicura, ''l'equipaggio sta bene''. Ma
la vicenda del rimorchiatore italiano sequestrato
dai libici tiene con il fiato sospeso le famiglie
dei marittimi, tre stranieri e otto italiani,
quattro residenti in Sicilia, tre in Campania e uno
nel Lazio. Il quartier generale della compagnia
armatrice, la Augusta Offshore, si trova lungo la
Riviera di Chiaia, a Napoli, proprio accanto alla
sede del re delle cravatte, Maurizio Marinella. Di
buon mattino si aprono gli uffici, nonostante sia
domenica: si insedia una task force di dipendenti e
tecnici, per raccogliere le notizie disponibili, in
stretto contatto con la Farnesina, e per tenere
aggiornati i familiari dell'equipaggio. Nel primo
pomeriggio arriva in sede l'amministratore delegato,
Mario Mattioli: pochissime parole, rivolte
soprattutto ai congiunti dei marittimi, e poi al
lavoro per stendere un comunicato in cui la societa'
ricostruisce l'accaduto. Quando si apprende che il
rimorchiatore ha lasciato il porto di Tripoli sembra
che l'odissea stia per concludersi, ma l'ansia torna
quando viene chiarito che a bordo ci sono ancora
militari libici armati. Ansia di tutte le famiglie
coinvolte, alla quale da' voce Rosaria Agnello
Modica, moglie di Salvatore Boscarino, il
capomacchina dell'Asso 22: ''Mio marito mi ha
chiamato intorno alle 19 di ieri, mi ha detto di
stare bene e che non dovevo preoccuparmi. Ha chiuso
la conversazione dicendo che mi avrebbe richiamato,
ma da ieri non riesco piu' a sentirlo''. Rosaria ha
sei figli, che tenta inutilmente di rassicurare:
''Sono preoccupatissima, le notizie che si sentono
in tv non possono lasciarmi serena. I miei figli
piangono. Come si puo' stare tranquilli sentendo che
siamo in guerra?''. La stessa apprensione delle
altre famiglie, incollate al telefono in attesa di
buone notizie che tardano ad arrivare. La
Capitaneria di porto di Napoli si mobilita, ma con i
suoi mezzi non riesce a localizzare il
rimorchiatore, ufficialmente partito da Tripoli
verso una ''destinazione sconosciuta'', con ogni
probabilita' la piattaforma petrolifera che
era la destinazione originaria dell'Asso 22. Una
nave gia' finita sotto i riflettori della cronaca,
due anni fa, per tutt'altri motivi: il suo
equipaggio soccorse e porto' in salvo una carretta
del mare con 350 migranti a bordo, che rischiava di
affondare al largo delle coste libiche. (ANSA).
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20-03-2011