RFI VENDE BLU
FERRIES (02/02/2014)
- “ … stiamo lavorando per
la vendita di Blu Ferries e
retali Grandi Stazioni”, lo
ha annunciato l’A.D. delle
Ferrovie Mauro Moretti a
margine del forum
Italia-Svizzera. Immerso nel
silenzio tattico si avvia a
compimento il progetto di
dismissione di F.S.
dall’area dello Stretto, la
flotta di Stato ormai conta
solo quattro navi per il
trasporto dei mezzi
ferroviari di cui ne vengono
utilizzate solo tre con
corse ed equipaggi ridotti
di almeno il 50% rispetto ai
livelli di produzione
concordati con il sindacato.
Con l’annuncio di vendita di
Blu Ferries i vertici
ferroviari hanno dichiarato
il fallimento nel mercato in
cui altre realtà
imprenditoriali hanno
fondato le proprie fortune,
la timida e breve
concorrenza con i privati si
è consumata unicamente
attraverso la compressione
di salari e livelli
occupazionali, i tagli
inferti periodicamente al
costo del lavoro dalla “monopilista”
Caronte&Tourist
sono stati presto ereditati
dall’azienda del gruppo FS
che nonostante la parità di
condizioni non è riuscita a
reggere il confronto e si
appresta a sbaraccare. Siamo
di fronte all’ennesimo
fallimento delle
privatizzazioni figlie del
liberismo selvaggio in cui
sono scaduti i servizi
essenziali, vince chi riduce
ai minimi termini il costo
del lavoro e sacrifica la
qualità del servizio a
favore del profitto privato
e quando arrivano i bilanci
passivi si richiede alla
collettività di ripianare il
debito. Una concezione
involutiva dei trasporti che
è servita solo alle casse
private, la concorrenza
basata sulla qualità del
servizio è rimasta nelle
intenzioni, con siffatto
sistema la Sicilia è
pressoché isolata, i
collegamenti ferroviari sono
al minimo storico e il
traghettamento di passeggeri
e mezzi gommati è totalmente
in mano ad aziende private
che dettano costi e
condizioni. L’ordinanza
Comunale che limita lo
sbarco dei tir in città
mentre l’approdo di
Tremestieri è insufficiente
e in continua emergenza, è
servita da alibi a F.S. per
liberarsi definitivamente di
Blu Ferries, l’OR.S.A. aveva
ampiamente anticipato tale
scenario chiedendo
all’Amministrazione Comunale
di rinviare qualsiasi
iniziativa a dopo il
completamento dell’approdo
sud, adesso avremo qualche
mezzo gommato in meno in via
la Farina e tanti marittimi
messinesi disoccupati a
protestare dietro i cancelli
del comune, mentre il
completamento del porto di
Tremestieri è rinviato alle
calende greche… Cosa venderà
F.S. oltre le navi non ci è
dato sapere, in occasione
della separazione del
servizio ferroviario da
quello dedicato al
traghettamento dei mezzi
gommati, R.F.I. trasferì a
Blu Ferries la proprietà
delle navi bidirezionali e
l’utilizzo delle strutture a
terra (uffici, invasature,
piazzale…), un complesso
logistico indispensabile
anche per il traghettamento
dei mezzi ferroviari gestito
da R.F.I., cosa succederebbe
se insieme alla flotta si
cedessero anche tali
impianti? R.F.I. dovrebbe
pagare al nuovo gestore
privato l’utilizzo delle
proprie strutture a suo
tempo realizzate con soldi
pubblici? E ancora: che fine
faranno i lavoratori in
forza a Blu Ferries? Nelle
operazioni di vendita è
prevista la clausola sociale
per imporre all’armatore
subentrante di assumere i
marittimi che attualmente
armano la flotta? Conoscendo
le dinamiche fin qui
utilizzate dai vertici
ferroviari non ci aspettiamo
nulla di buono, se non si
interviene per tempo si
rischia di trovarsi di
fronte al fatto compiuto,
pertanto, è indispensabile
che ferrovieri e marittimi
Blu ferries si compattino in
un'unica vertenza per
rivendicare garanzie
occupazionali e mantenimento
dei servizi ai livelli
concordati con le
organizzazioni sindacali.
L’apatia che ha mandato la
lotta in letargo ha
consentito alla controparte
di realizzare il progetto di
dismissione che l’OR.S.A.
denunciò in tempi non
sospetti, adesso c’è da
salvare i residui posti di
lavoro e rivendicare il
mantenimento dei livelli di
produzione, bisogna
necessariamente svegliarsi.
L’OR.S.A. c’è!!!