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           DOPPIO REGISTRO.....DOVE STA L'INGANNO???

E MENTRE I SIGNORI DEL MARE(si fa per dire) RADDOPPIAVANO LA FLOTTA.....IL MARITTIMO RADDOPPIAVA LA FAME...

Mentre all'orizzonte iniziava a nascere la carta dei diritti della gente di mare (istituzionalmente chiamata MLC2006), per fermare le possibili perdite economiche, dipese dai diritti che essa avrebbe elargito, già si pensava a nuovi e più economici vivai di marittimi: Nigeria, Sri lanka, Ba
...ngladesh etc. - Attualmente restano ancora privilegiati i vivai filippini ed indiani, quest'ultimo in forte riduzione, dipesa dal ridotto orientamento giovanile: le scuole nautiche indiane sono in cerca di studenti e lo Stato cerca di aiutarle con politiche adeguate.
Si sperava che l'avvento dei diritti della Gente di mare, imposto agli armatori dalla MLC 2006, desse un orientamento più occidentale al mercato del lavoro marittimo, ma dagli ultimi rilievi effettuati sembra che anche questa possibilità abbia la tendenza a svanire. Inoltre si sente in giro spesso parlare di marittimi rumeni imbarcati su navi battenti bandiera italiana effettuanti navigazione mediterranea. E allora il marittimo italiano che fine farà?

Di seguito il quadro generale della situazione in cui versa il marittimo italiano:

Inizio mostrando le dichiarazioni di un marittimo che ha perso il lavoro e non riesce a portare avanti la propria famiglia:
"Io ho 48 anni e figli da sfamare. I nostri politici danno opportunità solo a stranieri. Non sono razzista ma è rabbia. Non ci tutela nessuno. E' brutto dirlo....
Sia sulle navi da crociera che su quelle da carico nazionali l'equipaggio italiano, ormai, è divenuto una piccola minoranza.

Sparsi per la penisola troviamo: diplomati nautici che dicono di non trovare imbarchi da 2 ed anche da 4 anni;
Allievi ufficiali che affermano di frequentare corsi ITS (istruzione tecnica superiore) di 2 anni e di essere costretti ad effettuare periodi di imbarco, senza paga, o che riceveranno al massimo un semplice bonus, e questo perchè sono o saranno imbarcati senza contratto di formazione, al contrario di quelli ammessi all' ITS (accademia della marina mercantile di Genova) che sono regolarmente stipendiati.
Poi c'è il grande e grave problema dei sottufficiali e comuni, che sono un gran numero e che non riescono a trovare un imbarco. Inoltre ci sono ufficiali che, oltre al nautico, hanno frequentato con esito positivo corsi ITS di 2 anni e che anche loro non riescono a trovare imbarco, e, dulcis in fundo, giovani che hanno frequentato gli ormai famosi corsi di allineamento e che non trovano lavoro sul mare.
L'elenco dei mali non è ancora terminato perchè a quelli provocati dalla tendenza a guadagnare quanto più possibile, si sono aggiunti i mali causati da leggi inique: il decreto, con cui furono revisionati i titoli professionali nel 2007, ha dato i suoi amari frutti: ci sono ufficiali, ai quali, causa questo decreto (non avendo avuto 1 anno di imbarco negli ultimi 5 anni), è stato reso inutilizzabile il titolo professionale, per cui devono rifare o hanno rifatto tutti gli esami professionali; e tra questi vi sono anche marittimi che hanno superato i 50 anni. Lo stesso decreto ha penalizzato anche marittimi del diporto. Il numero degli sfavoriti non lo si conosce purtroppo, ma vi sono chiare prove che confermano l'avvenuta ingiustizia.
 Ed infine, per diversi di quelli che fortunatamente riescono a trovare l'imbarco, c'è l'ormai famosa lista dei mali per imbarcati: stress, affaticamento, criminalizzazione degli equipaggi, pirateria, aumento degli incidenti, lavoro precario, nuove schiavitù, abbandono da parte degli armatori, solitudine dipesa dall'internazionalizzazione degli equipaggi ed ingiustizie varie.

Per quanto riguarda i nautici, ultimamente si è saputo che essi hanno problemi ad allinearsi alle norme internazionali e se, entro luglio 2015, non ci riusciranno saranno costretti ad obbligare i loro studenti a seguire corsi obbligatori ITS di due anni, per cui gli anni di studi nautici passerebbero obbligatoriamente da 5 a 7. Però, almeno in questo caso, sembra che si stia provvedendo per evitare il danno.

Il nuovo presidente della Confitarma, afferma: Per gli italiani non esiste un’’”aspirazione” da ufficiale! Ebbene questo viene asserito mentre l'ITS di Genova (Accademia della Marina Mercantile) è a numero chiuso. Come mai una scuola a numero chiuso se gli armatori dicono di non trovare ufficiali italiani? E come mai molti marittimi, ufficiali compresi, dicono di non trovare imbarco?
Gli armatori continuamente affermano che dal 1998, anno in cui entrò in vigore la legge sul registro internazionale, la flotta italiana è raddoppiata; quindi grazie a questo decreto ed ad altre leggi a loro favorevoli, tra cui c'è anche la tonnage tax, gli armatori hanno guadagnato bei soldoni. Va detto anche che il registro internazionale prevedeva, oltre ad agevolazioni per l'armamento, anche un incremento dell'occupazione, ma quest'ultima purtroppo sembra essere passata in secondo piano. Anche la tonnage Tax doveva servire come incremento dell'occupazione degli allievi ufficiali, ma anche questa sembra non aver dato i risultati sperati..


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