INCHIESTA SULLE FALSE
CERTIFICAZIONI MARITTIMI
TORNA LIBERO IL MEDICO
PERASOLE
Il Tribunale del Riesame
revoca gli arresti
domiciliari per l’ex Pd
finito nella maxi-inchiesta
sulle false certificazioni
ai marittimiRevocata la
misura cautelare degli
arresti domiciliari per il
consigliere comunale di
Portici, Giorgio Perasole:
il medico di viale Leonardo
da Vinci, rimasto coinvolto
nella maxi truffa all’Ipsema
da 795mila euro scoperta nei
mesi scorsi dalla Procura di
Vallo della Lucania.
Perasole, che attraverso il
suo legale in queste
settimane ha confermato la
propria estraneità ai fatti
contestati, ha presentato
istanza di scarcerazione
dinanzi al Tribunale del
Riesame di Salerno il 17
ottobre scorso. Richiesta
accolta, nei giorni scorsi,
dai giudici che hanno
impugnando il provvedimento
emesso dal Gip del tribunale
di Vallo della Lucania ha
portato all’immediata revoca
dell’ordinanza di custodia
cautelare ai domiciliari. La
fine di un incubo per il
medico eletto, a giugno
scorso, nella lista civica
«Il Cittadino». La storia
inizia a fine settembre. La
procura di Vallo della
Lucania, in seguito ad una
fitta attività
investigativa, emette ben 45
ordinanze di custodia
cautelare. Tra i nomi
scolpiti nel documento anche
quello del medico di viale
Leonardo da Vinci. Secondo
la tesi che emerge
dall’inchiesta, Perasole che
all’alba delle ultimi
elezioni amministrative si
era autosospeso dal Pd, il
partito nel quale era stato
eletto per la prima volta
nel 2009 all’interno
dell’organizzazione con base
nel comune di Scraio,
avrebbe assunto il ruolo di
«medico certificatore»,
contribuendo, assieme agli
altri medici coinvolti
nell’inchiesta, ad ottenere
ingiusti profitti per quasi
800mila euro. Non solo, per
i giudici, Perasole, assieme
al dottor Annamaria
Schettino di Castellammare
di Stabia, «forniva
assistenza sanitaria a
soggetti appartenenti alla
terza categoria della gente
di mare, nonché ad alcuni
marittimi di zona diversa da
quella di loro competenza».
Attraverso questo sistema di
presunte certificazioni
fasulle, i medici coinvolti
nell’inchiesta quindi anche
Perasole avrebbero procurato
«un ingiusto vantaggio a se
stessi ed ai marittimi,
consistente nella percezione
delle somme, attraverso il
rilascio di false
certificazioni di malattia».
Perasole, medico fiduciario
del Sans di Portici,
avrebbe, in parti colare
prolungato le certificazioni
emesse dal dottor Francesco
Russo di Santa Maria di
Castellabate, in riferimento
ai presunti malanni di
Ornella Lanza: operatore
marittimo di terza
categoria. Secondo
l’inchiesta, i periodi di
malattia della donna
venivano sistematicamente
aperti dal dottor Russo per
poi essere oggetto di
prolungamento e rapporto
definitivo da Giorgio
Perasole. Tesi smentite
dallo stesso dottore
porticese e dal suo
avvocato, a margine
dell’incontro con il Gip di
Vallo della Lucania,
Elisabetta Garzo. In
quell’occasione, Perasole
consegnò ai magistrati una
pila di documenti e
certificazioni che
attestavano l’estraneità ai
fatti certificata, oggi,
anche dalla decisione del
Tribunale di Salerno cha ha
posto fine all’odissea del
dottore di viale Leonardo da
Vinci. Una notizia che
accolta con sicura
soddisfazione anche dai
colleghi della «casta»
politica, che nelle scorse
settimane avevano
manifestato grande vicinanza
e solidarietà al medico-
consigliere di
Portici.Metropolis