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Nave da crociera Costa incagliata a isola del
Giglio, 6 morti
Falla nello scafo, 4200 persone evacuate sulle
scialuppe
14 gennaio, 03:45
Nave crociera incagliata, 6 morti
ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) - Sei
persone sono morte nell' incidente occorso ieri sera alla nave da
crociera Costa Concordia, incagliata su una secca davanti all'isola
del Giglio. Un bilancio che, per i soccorritori, potrebbe non essere
ancora definitivo, mentre, intorno alle due di notte, due o trecento
persone attendevano ancora, sulla nave inclinata, di essere tratte
in salvo con gli elicotteri. La paura arriva all'ora di cena, quando
le 4.200 persone a bordo della Costa Concordia (oltre 3.000 dei
quali passeggeri e circa mille di equipaggio) sono a tavola ai
ristoranti della nave da crociera nei pressi dell'Isola del Giglio:
uno scossone, poi la luce che va via. Il tempo di capire quello che
sta succedendo e l'invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi
alle scialuppe, "per precauzione". Qualcuno, a bordo, ha pensato al
Titanic, di cui tra tre mesi, il 15 aprile, ricorre il centesimo
anniversario dell'affondamento. Sembrava, all'inizio, che questa
avventura si fosse conclusa senza gravi conseguenze, solo tanta
paura. Ma poi, durante l'evacuazione, qualcosa non ha funzionato:
molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è
gettato per la paura mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha
dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. Tutte da
accertare le cause della morte delle vittime: ipotermia, forse, ma
non si esclude un malore, né si sa se fossero tra quelli finiti in
acqua. La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera
"Profumo degli agrumi" nel Mediterraneo, ed era partita circa due
ore prima da Civitavecchia. L'Isola del Giglio, dove i passeggeri
sono stati evacuati in attesa di essere trasferiti in altri luoghi
con maggiore ricettività, era a due passi quando il "tempio
galleggiante del divertimento", per motivi ancora da accertare, si è
incagliata alle secche di Punta Gabbianara, la punta più a sud
dell'isola con alte scogliere, meta preferita dei sub. La Concordia
ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi sul fianco destro a
causa di una falla che si sarebbe aperta nella zona di poppa. E
proprio dall'Isola del Giglio sono partiti i primi soccorsi. Il
sindaco, Sergio Ortelli, ha messo a disposizione scuole, asili,
alberghi, "qualsiasi cosa abbia un tetto" e il parroco ha aperto la
chiesa per ospitare i passeggeri della nave. Più tardi è cominciato,
per alcuni di loro, il trasferimento in traghetto a Porto S.Stefano.
"Stavamo cenando quando è andata via la luce, abbiamo sentito un
colpo e un boato, e le stoviglie sono cadute per terra": così ha
raccontato all' ANSA Luciano Castro, da bordo della Costa Concordia.
All'inizio è stato detto che si trattava di un guasto elettrico, ma
tutti si sono accorti che i bicchieri sul tavolo non stavano più in
piedi. "Scene da Titanic", commenta con l' ANSA Mara Parmegiani,
giornalista, come Castro, e anche lei per caso tra i crocieristi
della Concordia. Prima l'invito ad avvinarsi alle scialuppe "per
precauzione", poi ogni incertezza è stata spazzata via da sette
fischi brevi ed uno lungo: il segnale di abbandono nave. Verso la
Costa Concordia che stava calando le scialuppe si sono avvicinati
anche altri natanti che incrociavano nella zona, anche uno dei
traghetti che fa servizio tra l'Isola del Giglio e Porto Santo
Stefano, mezzi dei vigili del fuoco da Livorno e da Civitavecchia,
delle capitanerie di porto e della guardia di finanza. Verso l'una
la situazione si complica: l'armatore fa sapere che "la posizione
della nave, diventando più difficoltosa, sta complicando le ultime
operazioni di sbarco". E' sul fianco, ormai, e a bordo ci sono
ancora centinaia di persone. Prima dell'arrivo degli elicotteri, in
diversi cadono nelle acque gelide del Tirreno a gennaio. All'ANSA
giunge la telefonata di due genitori in ansia per il figlio in
viaggio con moglie e due bambine di 3 e 4 anni. "Sono ancora lì,
fate qualcosa". Poi, per loro, un sospiro di sollievo: Gianluca
Gabrielli e la sua famiglia ce l'hanno fatta; sono sulla banchina
del Giglio e hanno una coperta. Solo un lenzuolo, invece, ricopre il
cadavere della prima vittima, un uomo di 65-70 anni. Il Prefetto ha
richiesto la lista dei passeggeri, per poi provvedere all'appello.

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