MARITTIMI
Tirrenia,la rabbia dei
marittimi
Antonella Losapio
Torre del Greco. Lavoro e futuro per i giovani:
il grido d’allarme arriva dai marittimi torresi
scesi in piazza ieri sera per chiedere la
salvaguardia dei livelli occupazionali e per
protestare contro la crisi che vive ormai da
tempo il comparto. Circa 500 persone con
striscioni e cartelloni hanno partecipato al
corteo organizzato dalla Cgil territoriale e
dalla camera del lavoro metropolitana di Napoli
a sostegno dei lavoratori e per il rilancio
dell’occupazione sul territorio. Non solo
marittimi di Tirrenia, ma anche lavoratori di
altre società di navigazione, rappresentanti
sindacali, cittadini. Un corteo rumoroso partito
da piazza Santa Croce ha attraversato le vie del
centro. «Abbiamo organizzato la marcia per il
lavoro e i diritti - spiega Mario Salsano,
segretario generale Filt-Cgil Campania - per
mettere in evidenza i gravi problemi
occupazionali che potrebbero verificarsi
nell’azienda Tirrenia in seguito al processo di
privatizzazione. Tra pochi giorni - continua
Salsano - chiediamo garanzie al Governo e al
commissario straordinario rispetto
all’occupazione e alla salvaguardia dell’attuale
contratto. Circa l’ottanta per cento dei
dipendenti Tirrenia proviene da Torre del Greco
ed Ercolano». Una voce unanime. «Siamo qui per
difendere i diritti dei marittimi pubblici e
privati - sottolinea Vincenzo Accardo della
Filt-Cgil Campania, dipartimento marittimi - è
inaccettabile la cassa integrazione. Non c’è
trasparenza nel processo di privatizzazione, gli
accordi del 6 settembre 2010 non sono stati
rispettati. Chiediamo anche il ripristino delle
linee Bari-Durazzo e Genova-Olbia». Bandiere,
cori e slogan. «Sono precario da oltre venti
anni - denuncia Raffaele Palomba, marittimo -
siamo lavoratori senza futuro, non ci sono più
garanzie di imbarco per i giovani, bisogna
rivedere il doppio registro. Dobbiamo gridare
forte il nostro malessere e insieme a tutta la
cittadinanza reagire a questa crisi per
rivendicare dignità e rispetto per i lavoratori
del mare». «Devono essere tutelati anche le
liste stagionali e il turno generale - aggiunge
Salvatore Borriello della Filt-Cgil Campania,
dipartimento marittimi - a Torre del Greco non
c’è una valida alternativa al mare. Governo e
Regione devono promuovere corsi di formazione
perché il mercato richiede figure
specializzate». «Dobbiamo affrontare la crisi di
tutti i settori produttivi - dichiara Luca
Chiusel, responsabile cittadino della Cgil - I
dati parlano chiaro: dal 1992 al 2009 gli
addetti del settore orafo, coralli e cammei sono
passati da 5000 a 1300 e le imprese da 415 a
300. Quanto al comparto della cantieristica, il
mercato è fermo e il settore si regge sulle
storiche imprese familiari, dal 2002 al 2009 i
cantieri sono passati da 20 a 14. La situazione
è critica, non ci sono prospettive per i nostri
figli». Solidarietà alla lotta arriva anche dai
commercianti del centro che hanno abbassato le
saracinesche al passaggio del corteo. Presente
anche una delegazione del comitato pro-Maresca
per rivendicare ancora una volta il diritto alla
salute e la salvaguardia del presidio
ospedaliero.
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12-03-2011