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TORRE D'AMARE
 

 

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Il naufragio della Marina d'Equa

                                         Per Non Dimenticare …..                   

 

 

La redazione di questo sito avvalendosi di materiale di siti amici ha deciso di realizzare questo dossier per non dimenticare i nostri 5 concittadini che insieme ad altri  25  membri dell’equipaggio persero la vita in quel tremendo tardo pomeriggio del 29 Dicembre 1981 ….. è ancora viva nel cuore di tanti, sopratutto dei parenti, l'angoscia e l'ansia dapprima e poi la costernazione, il dolore e l'orrore per la tragedia andatasi a consumare in quel tempestoso Golfo di Guascogna, immensa  e gelida tomba di tanti marinai fin dall'inizio dell'umanità.

Come sito dei marittimi torresi ci premeva dare omaggio ai nostri cinque concittadini periti in quella tragica sciagura e allo stesso tempo riempire una lacuna che una città di mare non può permettersi se...non si vuole dimenticare …..... e sull'onda emotiva che la tragedia ci fa rivivere, riteniamo opportuno ricordare e ricostruire quanto avvenuto quel pomeriggio del 29 Dicembre del 1981.

 LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI                        (Dall'Inchiesta sul naufragio - Estratto a cura del Comitato SeaGull - 1984)                          -

Premessa :La Marina d'Equa deve il suo nome alla spiaggia omonima di Seiano, nel Comune di Vico Equense.

                                              ANTEFATTO

 Il " MARINA D EQUA" durante la navigazione sul fiume WESER (Germania) tra BREMEN e BRAKE, alle 02.00 del 10.12.1981 subiva un'avaria ai generatori che le procurava un " Black-Out ". Tale fenomeno, comportante l'arresto del Motore Principale, si ripeté più volte nell'arco di circa un'ora; allo scopo di evitare pericolose conseguenze,alle 02.55 fu deciso di ancorare dando fondo all'ancora di sinistra per una lunghezza. Durante la manovra, per effetto della corrente del fiume, la nave ruotò, toccando col lato dritto della poppa sul fondo del canale. Riparato l'inconveniente, la nave proseguì per Brace dove si ormeggiò regolarmente. Successivamente, il giorno 11, fu eseguita una visita occasionale allo scafo da parte del R.I.NA. (a seguito dell'incaglio) e confermata nella sua Classe, non essendo emerso alcun danno. Anche l'avaria ai generatori, individuatane la causa, fu  eliminata e dopo opportune prove, tutto fu trovato in ordine. Si trasferì quindi ad ANVERSA (Belgio) per imbarcare un carico di lamiere in rotoli (coils) e manufatti  metallici per un totale di Tonn. 30.196 da sbarcare in più porti del Golfo Messico.

IL VIAGGIO (In sintesi)

DESCRIZIONE DEI FATTI

26/12/81 07,18 Sbarcato il Pilota all'altezza della Boa A1 (largo di Ostenda)

26-27/12    Navigazione lungo il Canale della Manica seguendo le rotte prescritte

27/12/81 11,30 Posizione Lat. 49° N - Long. 04° W

28/12/81 12,00 Posizione Lat. 48° N - Long. 08° W

29/12/81 13,55 Posizione Lat. 45°35' N - Long. 11° W - SOS

29/12/81 14,43 La Nave "THEODORE FONTANE" (Germ.Est) riceve sul canale 16 la chiamata di soccorso del M.d'Equa e subito cambia rotta per raggiungere la nave in pericolo.

29/12/81 14.50 circa Inverte la rotta puntando su Brest, mettendo il mare in poppa

29/1278115,36 Le due navi sono in "contatto visivo". e su richiesta del M.d'Equa procedono per Rotta = 070° - Velocità 7 nodi, la nave tedesca in assistenza (Stand-by)

29/12/81 15,47 Giunge sulla verticale del M:d'equa un aereo "Atlantic 4 CZ" dirottato appositamente da altra missione da parte del CECLANT  (Comando dell'Atlantico della Marina Francese di Brest) che conferma la rotta e la velocità delle due navi.

29/12/81 16,34 Via Roma radio Il M.d'Equa comunica con la Società Armatrice.

29/12/81 17,00 Un altro aereo della Marina Francese (CXI) rileva il precedente (4 CZ) che rientra alla base per fine autonomia.

29/12/81 17,44 Il M.d'Equa  chiede che l'equipaggio sia evacuato a mezzo elicotteri.

29/12/81 17,55 Posizione Lat. 45°41'N - Long. 09° 54' W - Le luci del M.d'Equa scompaiono dalla vista della nave tedesca e svanisce l'eco radar. LA NAVE E' AFFONDATA.

Queste, in modo sinottico, le ore drammatiche del naufragio. Alle 17,55 del 29 Dicembre 1981 a circa  320 miglia a SW di BREST, il MARINA D'EQUA s'inabissava nell'Atlantico in tempesta. Le cause del sinistro furono attribuite, dalla Commissione d'Inchiesta Ministeriale - come fatto iniziale  - al cedimento degli elementi n° 2 e 3 dei boccaporti della stiva n°1 e come causa finale -  al collasso della paratia tra la stiva 1e 2.

Il tutto per le proibitive condizioni del tempo instauratesi nei giorni 27, 28 e 29 Dicembre per la presenza di una depressione di 975 mb. (731 m/m) posizionata in Lat. 43°N e Long. 28°W  che provocava, sopratutto il 29 Dicembre, vento da SW forza 10 e mare  da WSW di altezza significativa di 11 metri. Il ché provocò, come detto, dapprima un notevole imbarco d'acqua nella stiva e, successivamente, per lo sbattimento della massa d'acqua penetrata nella stessa stiva n°1, il cedimento (collasso) della paratia stagna fra la stiva 1 e 2, con conseguente perdita di galleggiabilità e quindi l'affondamento della nave. Nel tragico epilogo, persero la vita trenta uomini di mare,il più giovani dei quali aveva solo diciassette anni. Questi i nomi dei nostri cinque concittadini: Comandante MASSA Michele; Radio Telegrafista POLESE Salvatore; Marinai TORTORA Guglielmo e TORTORA Luigi (fratelli) Marinaio PALOMBA Raffaele

   

MASSA MICHELE          TORTORA GUGLIELMO     POLESE SALVATORE   PALOMBA RAFFAELE      TORTORA LUIGI            

 

 

     

 

 

 

     

 

   

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