Il sindacato in Sicilia Una missione difficile per la Uiltrasporti

Le considerazioni del Segretario regionale della Sicilia Agostino Falanga della Uiltrasporti sul lavoro portuale e marittimo in Sicilia. (dalla rivista "per le strade di Europa) 

 

Nel settore portuale è vivo il mio rammarico per il recente stop intervenuto nelle relazioni industriali per il rinnovo del CCNL. La mia preoccupazione per il futuro di questo settore, vitale nel nostro Paese ed ancor di più in un’isola come la Sicilia, è forte poiché si intravvede un progetto che tende ad azzerare il lavoro portuale. Noi non possiamo più perdere occupazione, in nessun ambito ed il lavoro portuale rimane per la Uiltrasporti un settore da sostenere in ogni modo ed in ogni sede. Sia chiaro che la Uiltrasporti non accetterà mai la scelta armatoriale di ridurre i costi attraverso l’autoproduzione. Siamo contro, determinati, consci delle nostre buone ragioni, perchè tutelano il lavoro portuale, la sicurezza dei lavoratori, sono conformi alle regole del CCNL dei Marittimi. Peraltro sono costi che fanno parte di una partita di giro visto che sono riversati sui titoli di viaggio dell’Utenza.

 

Per quanto riguarda il settore marittimo le novità da mettere in risalto oggi sono, a mio avviso, principalmente due: una molto interessante riguarda la società Caronte & Tourist Isole Minori, che in atto svolge i servizi già della Siremar, il cui Gruppo ha aperto agli investitori stranieri e parlerà inglese. Infatti il Fondo londinese Basalt Infrastructure Partners è entrato a far parte del Gruppo con l’acquisizione del 30% del capitale azionario, una iniezione di risorse che verranno utilizzate per il rinnovamento della fotta con la costruzione di cinque nuove unità, una necessità ineludibile visto che la nave “più giovane” ereditata dalla ex Siremar è del 1990!

 

La seconda novità, molto meno piacevole, riguarda Fincantieri il cui Amministratore Delegato ha annunciato che si sta lavorando da tempo per costruire navi che navigheranno… senza personale a bordo! L’Amministratore di Fincantieri sostiene che “ora è il tempo di navi senza equipaggio”, io sostengo che non avrà vita facile porre in essere un progetto che sarebbe la fine  del comparto marittimo nazionale, un rischio per l’ambiente marino, una tragedia per l’occupazione in Sicilia, regione a forte vocazione marinara e già in difficoltà per le tante iniziative armatoriali tese alla riduzione dei costi e delle tabelle di armamento. Certamente dico che “al peggio non c’è mai fine!”.

 

Recentemente abbiamo partecipato, condividendone le finalità, alla manifestazione “Fair Transport Europe” le cui rivendicazioni sindacali a livello continentale sono comuni ai problemi della Sicilia, problemi che già, come premesso, siamo costretti a combattere da decenni. Dobbiamo fermare il dumping sociale e lo sfruttamento del lavoro e dei Lavoratori. Il Trasporto è un settore strategico per tutta l’Europa e va tutelato con leggi e provvedimenti che si oppongano con concretezza a pratiche scorrette che determinano concorrenza sleale, danneggiando la qualità dei servizi, offendendo la dignità dei Lavoratori e mettendo a rischio la loro sicurezza. Basta precariato e contratti a tempo determinato! La liberalizzazione va bene se viene accompagnata da norme di protezione per Lavoratori, imprese, cittadini.

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