Ok Camera a solo
marittimi italiani su rotte
internazionali
Per avere
sgravi fiscali. Grimaldi: 'Si va
contro l'Europa'
http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/crociereetraghetti/2016/07/04/ok-camera-a-solo-marittimi-italiani-su-rotte-internazionali_78d124af-c1f4-40d7-bc1c-491abe9fc1b7.html
Passa anche l'esame della Camera l'emendamento Cociancich, che ha portato in
Parlamento lo scontro fra Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma (la
confederazione degli armatori italiani) e Ad del gruppo Grimaldi, e Vincenzo
Onorato, numero uno di Moby e Tirrenia. E' passato il testo licenziato dal
Senato sulle "disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti
dall'appartenenza dell'Italia alla Ue", in cui sostanzialmente all'articolo
24 è scritto che possono essere concessi benefici fiscali e sgravi
contributivi solo alle imprese che sui traghetti merci e passeggeri, adibiti
a traffici commerciali fra porti nazionali, continentali e insulari, "anche
a seguito o in precedenza di un viaggio proveniente o diretto in un altro
Stato", imbarcano esclusivamente personale italiano o comunitario. Il nodo,
insomma, sono le rotte internazionali.
Un'impostazione che era già il cavallo di battaglia di Onorato. "Se questa
legge (si tratta di una legge delega) venisse approvata, ridurrebbe la
flotta italiana, ridurrebbe i marittimi italiani e non verrebbe
probabilmente accettata dall'Unione Europea", dice Grimaldi. Domani è
previsto un primo confronto al ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
"L'iter non è finito, confido molto nel ministero che ha convocato le parti
sociali. Oggi la questione passa a chi è competente della materia. Credo che
essendosi espressi in maniera negativa sia la Confederazione degli armatori
sia i sindacati si possa discutere", aggiunge. "I buoni risultati raggiunti
oggi nel settore del cabotaggio internazionale si devono al fatto di avere
applicato la legge europea che dà flessibilità all'internazionale che ha
fatto crescere la flotta. E questa normativa va nella direzione opposta. La
legge serve per uniformarsi, non per andare nella direzione opposta rispetto
alle regole e leggi europee. Vogliamo fare qualcosa che renderebbe la
bandiera italiana meno competitiva rispetto all'Europa?", conclude Grimaldi.
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