COSMAR. I buoi sono scappati dalla stalla ? Ecco, arriva la Triplice a chiudere la porta della stalla !

22 ottobre 2016

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La Triplice dichiara

Leggiamo con stupore alcune note sindacali dello stesso tono tra cui una nota della Filt di Genova a cui si aggiunge anche Giovanni Olivieri, Coordinatore nazionale della Fit-Cisl per il Trasporto marittimo, entrambi affermano grossomodo che “L’Italia è arrivata con quattro anni di ritardo all’adeguamento delle certificazioni per i propri marittimi, le quali in base agli emendamenti di Manila sono indispensabili per poter lavorare a partire dal 1 gennaio 2017”.   I sindacati hanno più volte denunciato in passato il ritardo dell’introduzione in Italia delle nuove certificazioni e “anche molte società di navigazione hanno espresso preoccupazione per queste lentezze perché rischiano di non poter più imbarcare marittimi italiani dall’anno prossimo”, prosegue Olivieri. Anche la Fit Cisl contesta le modalità di attuazione del corso di formazione: “Il ministero ha emanato una circolare che obbliga i comandanti e i direttori di macchina già in possesso del titolo a frequentare corsi direttivi da 300 e 570 ore per poter continuare a lavorare. Quello che ci chiediamo è: come troveranno il tempo per frequentare? Quanto costerà agli armatori la frequenza di questi corsi? È utile che comandanti e direttori di macchina di lunga esperienza seguano corsi in cui si riparte dalle basi della professione? Perché l’Italia è l’unico Paese che ha adottato simili misure?”. Il Segretario nazionale marittimi Uiltrasporti, Paolo Fantappiè, chiede chiarimenti sulla riforma sull’anticipo pensionistico per quanto riguarda lo stato di lavoro gravoso usurante per i marittimi. Inoltre, rileva che “si stanno riformando alcune parti caratterizzanti il Registro internazionale senza che vi sia stato confronto con le parti sociali e senza neanche delineare quali riflessi effettivi si produrranno sulla forza lavoro marittima italiana, viste le dichiarazioni di eventuale cambio bandiera di alcuni armatori”. I tre sindacati chiedono modifiche ai provvedimenti presi dal ministero dei Trasporti, minacciando iniziative in caso contrario.

 

L’opinione COSMAR 

Le  considerazioni da fare in prima istanza sono che il problema, oggi come ieri, è sempre lo stesso: burocrazia ed elucubrazione. Infatti quello che le associazioni di categoria punterebbero ad ottenere è qualcosa che si potrebbe definire come il riuscire ad addivenire ad una piu’ ampia e comprensibile normativa di legge volta ad ottenere semplificazioni chiare e comprensibile a tutti, sempre piu’ aderenti alle regole MCA che quasi tutti i Paesi del mondo adottano ed applicano.
Ci domandiamo, ma la triplice, fino ad ora, perché nelle varie evoluzioni delle normative che regolano il lavoro marittimo che negli anni passati e fino ad oggi sono state attuate creando solo caos e ottenendo solo che i lavoratori marittimi fossero sempre piu’ poveri e meno impiegati a bordo e gli armatori sempre piu’ ricchi e sempre piu’ “agevolati” in tutto, dove era ? A programmare crociere di lavoro ? A far di conto per sapere di quanto ci si deve aumentare lo stipendio mensilmente per ottenere una pensione da nababbi ?
Partendo dal concetto che “Ce lo chiede L’Europa” perché non fare come in Inghilterra, Germania e Francia dove la carriera tra uso Commerciale e uso Privato è nettamente separata e dove le varie qualifiche di comodo per esempio”Marinaio autorizzato, Capo barca” “Padrone marittimo” ecc, ecc. non esistono, essendo tali qualifiche solo un farlocco italiano.
Del resto dopo la riforma Gelmini, i cui decreti attuativi sono stati emanati nel 2003, dovevamo aspettarci uno stravolgimento di tutto il nostro sistema didattico.
Noi ci domandiamo perché all’epoca alcuni istituti scolastici, tra cui il Nautico che era un eccellenza mondiale, non sono stati preservati ? Perchè all’epoca i sindacati non hanno posto il quesito ?
Il nostro modesto parere è che i sindacati allora non sapevano nemmeno di cosa si stava parlando esattamente come non lo sanno oggi e non vogliamo nemmeno pensare ad un complice silenzio o peggio ad un consapevole compiacimento. Questa triplice non è in grado di affrontare le problematiche che attanagliano la nostra marineria per la semplice ragione che ci capiscono una “cippa” che significa NIENTE. Sbagliamo se diciamo meglio tardi che mai perché quelli che fino a ieri hanno dimostrato di non conoscere la materia sono esattamente gli stessi che si presentano al MIT con anni di ritardo e la testa vuota di argomentazioni.

A questo punto lo diciamo in modo chiaro e inequivocabile: statevene a casa ed evitate di dover sempre dire di si solo perché non capite l’argomento, lasciate a noi marittimi risolvere i nostri problemi, ci siete solo di intralcio.

COSMAR, la Casa dove i Marittimi conoscono i problemi dei Marittimi.  Aiutaci ad aiutarti iscrivendoti. Per informazioni scrivere a segreteria@cosmar.org o chiamare il 329 455 5682

Ad maiora…!

 

Giorgio Blandina/Presidente



COSMAR - Comitato a Salvaguardia della Dignità dei Marittimi
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